Pubblicità TALMONIA (Venchi)UNICA 1926\1927 - Unione Nazionale Industria Commercio Alimentari



TALMONIA UNICA 1926\1927 

Unione Nazionale Industria Commercio Alimentari

Pubblicità da riviste d'epoca - rare

Talmonia caramelle per desserts signorili da: Il SecoloXX 1926

Talmonia caramella deliziosa alla crema - T.C.I 1927







Cenni Storici sulla UNICA


Nel 1878 in un piccolo locale di via Artisti in borgo Vanchiglia, Silvano Venchi fonda la Silvano Venchi &C., un laboratorio adibito alla produzione di confetti e caramelle. Vent’anni dopo, nel 1898, in seguito all’aumento della clientela e all’esigenza di ampliare la produzione, Venchi trasferisce la sua attività in un altro locale più spazioso sito sempre in via Artisti. La Venchi che progressivamente perfeziona l’organizzazione del lavoro e impone la produzione su vaste porzioni di mercato diventa nel 1905 una società anonima, rappresentando uno dei maggiori organismi industriali del settore dolciario esistenti a Torino.
Nello stesso anno, il Consiglio di Amministrazione della Venchi delibera la costruzione di un nuovo stabilimento in viale Regina Margherita che occupa una superficie di oltre 12.000 metri quadrati e che è adatto ad accogliere i circa 500 operai che lavorano nell’azienda. Si tratta di un grandioso complesso industriale dotato di ben 12 reparti di lavorazione destinati alla produzione di biscotti (gallette, biscotti e wafers), di confetti di vario tipo (argentati, a mandorle e decorati), di caramelle (pastiglie, liquirizie), di cioccolato e di altri prodotti dolciari (tavolette zuccherine, confetture speciali e bolli gomma). Una produzione affidata in gran parte a manodopera femminile, le cosiddette "caramellaie", che, la direzione, dota di una divisa da lavoro dalle linee semplici per ispirare una sensazione di ordine efficienza e simpatia.
Dopo la Venchi, primo grande esempio di industria dolciaria, nasce in città, nel settembre del 1924, la Società anonima U.N.I.C.A. (Unione Nazionale Industria Commercio Alimentari) grande complesso industriale dolciario fondato da Riccardo Gualino che riesce a raggruppare sotto un unico marchio quattro fabbriche per la lavorazione del cioccolato, del cacao, dei confetti, dei biscotti e delle caramelle: la fabbrica di cioccolato e cacao Michele Talmone, la fabbrica di cioccolato e cacao Moriondo Gariglio, la Cioccolato Bonatti e le Fabbriche riunite Gallettine & Dora Biscuits.
Gualino costruisce in corso Francia 325, nel quartiere di Pozzo Strada, un maestoso stabilimento che occupa una superficie di 100.000 metri quadrati sulla quale sorgono quattro fabbricati: fabbricato per cioccolato e cacao, per biscotti, per caramelle e confetti, per gli uffici amministrativi. Vi lavorano in tutto 1.500 operai, 300 impiegati e 25 persone addette ai refettori.
Il complesso comprende anche un laboratorio chimico sperimentale, un ufficio postale e telegrafico, una centrale automatica telefonica, una rimessa con officina meccanica per la manutenzione di oltre 20 autocarri, un magazzino doganale per il cacao in cauzione (capace di contenere 15.000 sacchi), una palazzina di 12 alloggi per la famiglia del direttore dello stabilimento e di alcuni capi addetti ai servizi tecnici, un reparto cartonaggi (che produce 9.000 scatole al giorno) ed un reparto segheria (che produce 1.000 casse al giorno).
Un apparato di queste dimensioni riesce a raggiungere, giornalmente, livelli produttivi elevatissimi: 20.000 chilogrammi di caramelle, 25.000 di biscotti, 15.000 di cacao che, vista anche l’alta qualità della produzione, rendono "il consumo di massa e popolare" [G. Alasia, 2000].
Per rendere più immediata la diffusione dei prodotti a porzioni sempre più vaste di clientela, la U.N.I.C.A., oltre ad avere una rete di circa 300 negozi nei principali centri italiani, investe molte risorse anche nella pubblicità. Artisti di grande spessore sono incaricati della realizzazione dei manifesti, lo stabilimento è visitato da illustri personalità (nel1926, ad esempio è il Principe di Piemonte a varcare l’ingresso di corso Francia 325), ma è nel 1930, all’Esposizione di Tripoli, che la campagna pubblicitaria e commerciale della U.N.I.C.A. tocca il punto più alto. Infatti la Fiat costruisce una vettura-vetrina ambulante che attraversa il Marocco, l’Algeria, la Tunisia e la Libia per esporre i principali prodotti U.N.I.C.A.
Nel 1934, dopo il tramonto della figura di Gualino, Gerardo Gobbi, unisce le due più grandi aziende dolciarie torinesi (la Venchi e l’Unica) sotto un unico marchio e dà vita alla Venchi & Unica, società anonima di prodotti dolciari ed affini, con un capitale sociale di 37.200.000 lire.
Gobbi, che assume contemporaneamente le cariche di Presidente, Amministratore Delegato e Direttore Generale provvede a modernizzare lo stabilimento che occupa 3000 dipendenti, dove insieme alle produzioni più "tradizionali" (cioccolato, cacao, biscotti e caramelle), si inizia a realizzare la nougatine, una caramella di croccante ricoperta di cioccolato e cioccolatini con ripieno di crema, che, lanciata sul mercato, è destinata a riscuotere un vasto successo.
La Venchi Unica, che continua ad impiegare una forza lavoro prevalentemente femminile fornisce anche un servizio interno di assistenza infantile ai figli delle operaie. Infatti il complesso di corso Francia, è dotato di un ampio locale, chiamato il nido dei bambini, destinato ad accogliere i figli delle dipendenti (anche prima del 40° giorno di vita) non appena queste si trovano in grado di riprendere il lavoro dopo la gravidanza.
I lavoratori della Venchi Unica partecipano, tra il 1943 e il 1945, a tutte le agitazioni di protesta contro la guerra e il regime: le giornate del marzo 1943, lo sciopero generale del marzo 1944 (quando la produzione si blocca dal 3 al 6 marzo) e quello del 18 aprile 1945 (che si conclude con un grande comizio tenuto davanti ai cancelli della fabbrica senza nessuna reazione fascista), fino ad arrivare al 25 aprile 1945, nel pieno dell’insurrezione, quando l’azienda, presidiata dai propri operai, è teatro di una violenta sparatoria contro una divisione tedesca che, in ritirata, percorre corso Francia.
Nel dopoguerra la Venchi Unica, riprende con successo la propria produzione (nel 1947, ad esempio, si assiste ad un nuovo aumento del capitale sociale portato alla ragguardevole cifra di 312.480.000 lire) che sarà definitivamente interrotta solo negli anni ’70.


Fonti citate

Bibliografia essenziale:

Anno Decimo, Glorie e lavoro del Piemonte, a cura del Partito Nazionale Fascista di Torino, 1932;
Partito Nazionale Fascista, Rassegna provinciale Torino e l’autarchia. Parco del Valentino, maggio-giugno XVII, a cura dell’Ufficio stampa dei Fasci di combattimento, Torino, 1939;
U. Rodda, Storia dell’industria piemontese, Editrice Il punto, Torino, 2001;
G.Alasia, Il caso della Venchi Unica: un patrimonio dilapidato, Emmelibri, Torino, 2000 [p.10].


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